“Anish Kapoor. Untrue Unreal” Firenze 2024

“Anish Kapoor. Untrue Unreal”

Entrata Palazzo Strozzi – Firenze 2024

La grande mostra di Kapoor a Palazzo Strozzi
Il percorso espositivo di Anish Kapoor. Untrue Unreal, aperto fino al 4 febbraio 2024, condurrà i visitatori attraverso opere storiche e recenti produzioni, invitando a entrare in contatto diretto con un’arte discordante ed effimera. Le opere di Anish Kapoor, che ha da poco inaugurato a Napoli una avveniristica stazione della metro, uniscono infatti spazi vuoti e pieni, superfici assorbenti e riflettenti tramite materiali disparati (come pigmento, pietra, acciaio, cera e silicone) che vengono manipolati, scolpiti, levigati, saturati e trattati mettendo in discussione il confine tra plasticità e immaterialità.

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Conferenza

Che ruolo ha, oggi, il pubblico nel mondo dell’arte?

Riflettendo sulla domanda posta in partenza, la personale Untrue Unreal di #AnishKapoor, allestita nelle sale di Palazzo Strozzi Firenze e curata da Arturo Galansino, è una mostra che sembra riuscita a metà e può essere riassunta attraverso tre elementi chiave: stuporeplasticità e il nero più nero di tutti. Il percorso della mostra si articola in otto sale e propone opere storiche e di recente produzione che dialogano con l’architettura del palazzo e con il pubblico.

Nonostante Anish Kapoor abbia dichiarato in passato, e continui a farlo, di non avere “niente da dire” con la sua arte, è proprio questa dichiarazione che apre le porte ad una pura libertà di interpretazione. Ciò che egli pone dinanzi ai nostri occhi sono opere liquide, che si adattano al contenitore che le accoglie e alla visione di ogni singolo osservatore, il quale diventa l’innesco che attiva l’opera che, per come è pensata, esiste in un tempo e in uno spazio in cui esiste il pubblico. Di fronte all’incontro tra l’irreale e l’inverosimile, non tutte le opere riescono a mettere veramente in discussione i sensi del visitatore; tuttavia è proprio la scelta di soffermare l’attenzione nei confronti della materia delle opere, vera e propria unione di spirito e carne, e di utilizzare immagini archetipiche e preculturali, slegate da qualsiasi preconcetto, a rendere la mostra nel complesso coinvolgente ed interattiva, anche per gli spettatori più scettici e distanti dal mondo dell’arte.

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