SIMONE WEIL –


Simone Weil, operaia e mistica disposta a morire per le sue idee

Autentica fino all’osso e sempre controcorrente, Simone Weil è stata un’intellettuale radicale. Che odiava i compromessi e non sopportava le sbavature, al punto da essere sarcasticamente soprannominata un «imperativo categorico in gonnella». Sebbene nessuna filosofa sia stata più distante di lei dall’astratto rigorismo kantiano. E ogni suo pensiero e scritto siano il frutto dell’esperienza vissuta accanto agli oppressi e ai diseredati, ai più piccoli e ai reietti.

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«Amare la verità significa sopportare il vuoto; e quindi accettare la morte. La verità sta dalla parte della morte»

Collana Maestri dello Spirito

Simone Weil. Attenzione e giustizia

Rita Fulco 


Podcast _ MORGANA – Michela Murgia


Morgana

Di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri

Il podcast Morgana
Nato nel 2018 sulla piattaforma Storielibere.fm, Morgana parla di libertà femminile e discriminazione di genere attraverso biografie femminili. Le due ideatrici scelgono il canale narrativo del podcast poiché mirano a prestare la propria voce a donne considerate scomode in un’atmosfera intima. Il podcast è, infatti, pensato per essere la casa di donne controcorrente che, come la Morgana del ciclo arturiano da cui il podcast prende il nome, sono un po’ fate ma soprattutto streghe: hanno scelto sé stesse, di vivere secondo le proprie regole e di non sottomettersi ai limiti e ai ruoli imposti loro. Lo scopo del podcast è duplice: fornire una chiave che apra la “gabbia” in cui si trovano molte donne e denunciare la discriminazione di genere, abbattendone gli stereotipi. Scardina, puntata dopo puntata, la “sindrome di Ginger Rogers” (quella per cui tutti si aspettano che le donne sappiano fare le stesse cose di un uomo ma all’indietro e sui tacchi).

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Murgia scrive nel 2018 il pamphlet politico Istruzioni per diventare fascisti (Einaudi), poi tradotto in cinque lingue e divenuto spettacolo teatrale. Nello stesso anno porta in scena anche Dove sono le donne, sull’assenza di rappresentanza del genere femminile nella politica, nella magistratura, nella cultura. Sempre del 2018 è L’inferno è una buona memoria, che riporta suggestioni da “Le nebbie di Avalon”, di Marion Zimmer Bradley. E’ forse da qui che si inizia a intravedere la passione e l’interesse dell’autrice per la maga sorellastra di Artù e per tutte le altre donne controcorrente, che diventano protagoniste del suo podcast, come già accennato scritto e co-condotto con Chiara Tagliaferri. E infatti, nel 2019 le due pubblicano per Mondadori Morgana, storie di ragazze che tua madre non approverebbe e nel 2021 Morgana. L’uomo ricco sono io.

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La becera reazione di Morelli, semplicemente incalzato a dare risposte al suo portare avanti istanze di una psicologia spicciola, che cerca di zittire con gli strumenti tipici di tutti gli omuncoli (o donnette)…

Articolo Jennifer Guerra

Questa cosa accadeva sistematicamente a Murgia: lei parlava di un’ingiustizia o denunciava un problema e il fulcro del dibattito pubblico non erano l’ingiustizia o il problema, era lei. Successe con l’assurda polemica sulla parola “patria”, con le critiche al generale Figliuolo, col saluto romano alla parata del 2 giugno.

Questo accade solo a un’intellettuale, la cui grandezza si misura anche dal fastidio che dà.

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Il suo ultimo libro, Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, è molto bello e racconta la scoperta della malattia con un’intelligenza che si discosta totalmente dal pettegolezzo e dal narcisismo. Il suo denudamento non è mai cinico, ma sempre elevato, capace di sollevare questioni etiche e morali. Era una donna molto coraggiosa, che ha saputo perfino proporre un nuovo tipo di famiglia non basato sul sangue ma sulle affinità e sulla scelta. 

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La grazia di Cristina Campo


Di ogni parola inutile, ci sarà richiesto conto.

Ricordando Cristina Campo

Se qualche volta scrivo è perché certe cose non vogliono separarsi da me come io non voglio separarmi da loro. Nell’atto di scriverle, esse penetrano in me per sempre attraverso la penna e la mano come per osmosi”

Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, nasce il 29 aprile del 1923 a Bologna. Figlia del maestro di musica Guido Guerrini e di Emilia Putti.

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“L’attenzione è il solo cammino verso l’inesprimibile, la sola strada al mistero”.

Ricordo di Cristina Campo a cento anni dalla nascita
(Bologna 1923 – Firenze 1977)

Tomba di Cristina Campo in Certosa a Bologna


Il fondo Cristina Campo si trova al Gabinetto Vieusseux e comprende i carteggi indirizzati dalla scrittrice poetessa e traduttrice ad Alessandro Spina e ad Anna Bonetti, inoltre suoi articoli, saggi, traduzioni, poesie e foto con ritratti della scrittrice e immagini della sua abitazione.

Rara intervista

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Cristina Campo. Un ritratto, di Corinne Zaugg

Annie Besant – Teosofia


ANNIE BESANT

Link ad altri mie post sulla Besant, YOGA

Arriva la Teosofia

Si preparava intanto una nuova vita della Besant. Nel 1889 le venne chiesto di scrivere una recensione a un libro, La dottrina segreta, della nobildonna di origine russa Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891). Il libro le fece una notevole impressione inducendola a cercare un incontro con la Blavatsky a Parigi, dal quale scaturì la sua conversione alla Teosofia. La Blavatsky si era già interessata da giovane in Russia ad alcuni principi di questa disciplina. Più tardi, nel 1875 a New York, aveva fondato la Società Teosofica Internazionale insieme a un colonnello americano che condivideva la sue idee, Henry Steel Olcott. Spiritualista, veggente, affascinata dalle arti occulte, la Blavatsky univa alcuni lodevoli intenti (la fratellanza universale, la diffusione dei testi buddisti e induisti e in generale l’instaurazione di rapporti di conoscenza reciproca tra le diverse religioni) ad alcune stranezze come i suoi rapporti a grande distanza con dei Maestri occulti conosciuti in un suo ipotetico viaggio in Tibet, i quali le dettavano da lì idee e consigli, fungendo da suoi ispiratori. Questo strano miscuglio di ragionevolezza e di scopi meritori da un lato, di stravaganze dall’altro, suscitava in alcuni ironie o peggio. Edward Carpenter, pur esperto e ammiratore di cose indiane, ironizzava volentieri sulla “confusione mentale” di Madame Blavatsky.

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Bibliografia

La fonte principale sulla Besant è l’Autobiografia, trad. it., Torino, Bocca, 1912, poi Trieste, Sirio, 1955. Una ristampa della stessa traduzione è stata pubblicata a Firenze (Le Lettere) nel 2002, con una Prefazione di L. Scaraffia. La biografia in due volumi citata qui sopra è quella di A. H. Nethercot, The First Five Lives of Annie Besant, Londra-Chicago, Hart-Davis, 1961, seguita da The Last Four Lives of A. B., Londra-Chicago, Hart-Davis, 1963. Più recente (e anche più sobrio): A. Taylor, Annie Besant. A Biography, Oxford-New York, Oxford U. P., 1992. Su Bradlough: B.Niblett, Dare to stand alone: The Story of Charles Bradlaugh, Oxford, Kramedart Press, 2011. Si vedano anche: G. D. H. Cole, Storia del pensiero socialista, trad. it., II, 1850-1890, Marxismo e anarchismo, Bari, Laterza, 1951, pp. 449 e ss., 469 e ss.; III, 1889-1914, La seconda Internazionale, 1, ivi, 1967, pp. 13, 127 e ss., 171 e ss.; E. Grendi, L’avvento del laburismo. Il movimento operaio inglese dal 1880 al 1920, Milano, Feltrinelli, 1964, passim; M.Torri, Storia dell’India, Bari, Laterza, 2000, part. pp. 514-519 e passim; M.Lutyens, Krishnamurti. Gli anni del risveglio, Milano, Armenia, 1979; R.Guénon, Il teosofismo, a cura di C.Cammarata, 2 voll., Torino, Delta Arktos, 1987. Immagine di apertura: “Small portraits of six theosophs”.

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Annie Besant e Krishnamurti. Due grandi anime alla ricerca della Verità