Joseph Campbell. Dee: i misteri del divino femminile


Joseph Campbell. Dee: i misteri del divino femminile

JOSEPH CAMPBELL FOUNDATION


Joseph Campbell. Dee: i misteri del divino femminile
Michele Trionfera racconta l’opera di Campbell

«Ma è plausibile secondo voi che la dea, dopo tutti questi anni e millenni caratterizzati da forme e condizioni mutevoli, non sia ora in grado di far sapere alle sue figlie chi sono?» scriveva l’esperto di mitologie e religioni comparate Joseph Campbell nel 1980. Con i suoi studi su miti, archetipi e simbologie universali, Campbell trovò una chiave di lettura per leggere la storia e la cultura a lui contemporanee proprio nelle grandi narrazioni del passato.
Dee: misteri del divino femminile, pubblicazione curata da Safron Rossi per la Joseph Campbell Foundation e pubblicata in Italia da Edizioni Tlon nel dicembre 2020, raccoglie gli scritti di Campbell intorno ai miti e agli archetipi del divino femminile, esplorando questo versante di quella che chiamava «la più grande storia del’umanità» e tracciando così le coordinate della comprensione che hanno di sé uomini e donne. Accompagnato da una bibliografia pensata per introdurre al dibattito e alle sue evoluzioni successive, Campbell esplora le rappresentazioni del femminile in diverse tradizioni e culture. Laddove sembrerebbe esserci un vuoto simbolico, l’autore dimostra come i sistemi mitici siano molto più ricchi e complessi di quel che comunemente si crede e, allo stesso tempo, come la sfida della nostra epoca sia proprio quella di concepirne di nuovi.Dall’Europa neolitica alla mitologia sumera ed egizia, dai poemi omerici al ciclo arturiano, Campbell indaga i temi archetipici del divino femminile, la loro persistenza e la loro trasformazione nel tempo nonostante l’imporsi delle tradizioni monoteistiche. Delinea così il quadro complessivo dei rapporti tra le radici archetipiche del mito e le loro singole manifestazioni in diverse culture, intuendo come ogni elemento contribuisca a comporre una storia universale dell’immaginario. Dee: misteri del divino femminile rappresenta un’occasione di indagare il senso storico del maschile e del femminile, il loro ruolo nel modo in cui ci raccontiamo a noi stessi e il modo in cui gli archetipi hanno formato le nostre identità, consapevoli che nelle storie del passato possiamo trovare il seme di quelle del futuro. «La sfida attuale è fiorire come individui [ma] nella nostra mitologia non esistono modelli di una ricerca femminile indipendente […] E questo è il significato complessivo (in termini mitologici) della sfida attuale: noi siamo gli “antenati” di un tempo a venire, gli ignari creatori di strutture mitologiche future, i modelli mitici che saranno fonte di ispirazione per le vite che seguiranno». Joseph Campbell

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  • “l’uomo esiste in quanto si relaziona con gli altri” Lévinas

    “l’uomo esiste in quanto si relaziona con gli altri”

    Emmanuel Lévinas

    Link al video


    Il Reale, I Sogni, Noi e gli Altri

    “L’Altro uomo non mi è indifferente, l’Altro uomo mi concerne, mi riguarda nei due sensi della parola “riguardare”. In francese si dice che “mi riguarda” qualcosa di cui mi occupo, ma “regarder” significa anche “guardare in faccia” qualcosa, per prenderla in considerazione. Io chiamo appunto questa “apparizione” dell’Altro, il volto umano”.

    Dall’Altro all’Io

    L’Altro gli Altri

    https://youtu.be/sWUx5_-GEsk

    Lévinas e l’incontro con l’Altro


  • “Anish Kapoor. Untrue Unreal” Firenze 2024

    “Anish Kapoor. Untrue Unreal”

    Entrata Palazzo Strozzi – Firenze 2024

    La grande mostra di Kapoor a Palazzo Strozzi
    Il percorso espositivo di Anish Kapoor. Untrue Unreal, aperto fino al 4 febbraio 2024, condurrà i visitatori attraverso opere storiche e recenti produzioni, invitando a entrare in contatto diretto con un’arte discordante ed effimera. Le opere di Anish Kapoor, che ha da poco inaugurato a Napoli una avveniristica stazione della metro, uniscono infatti spazi vuoti e pieni, superfici assorbenti e riflettenti tramite materiali disparati (come pigmento, pietra, acciaio, cera e silicone) che vengono manipolati, scolpiti, levigati, saturati e trattati mettendo in discussione il confine tra plasticità e immaterialità.

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    Conferenza

    Che ruolo ha, oggi, il pubblico nel mondo dell’arte?

    Riflettendo sulla domanda posta in partenza, la personale Untrue Unreal di #AnishKapoor, allestita nelle sale di Palazzo Strozzi Firenze e curata da Arturo Galansino, è una mostra che sembra riuscita a metà e può essere riassunta attraverso tre elementi chiave: stuporeplasticità e il nero più nero di tutti. Il percorso della mostra si articola in otto sale e propone opere storiche e di recente produzione che dialogano con l’architettura del palazzo e con il pubblico.

    Nonostante Anish Kapoor abbia dichiarato in passato, e continui a farlo, di non avere “niente da dire” con la sua arte, è proprio questa dichiarazione che apre le porte ad una pura libertà di interpretazione. Ciò che egli pone dinanzi ai nostri occhi sono opere liquide, che si adattano al contenitore che le accoglie e alla visione di ogni singolo osservatore, il quale diventa l’innesco che attiva l’opera che, per come è pensata, esiste in un tempo e in uno spazio in cui esiste il pubblico. Di fronte all’incontro tra l’irreale e l’inverosimile, non tutte le opere riescono a mettere veramente in discussione i sensi del visitatore; tuttavia è proprio la scelta di soffermare l’attenzione nei confronti della materia delle opere, vera e propria unione di spirito e carne, e di utilizzare immagini archetipiche e preculturali, slegate da qualsiasi preconcetto, a rendere la mostra nel complesso coinvolgente ed interattiva, anche per gli spettatori più scettici e distanti dal mondo dell’arte.

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  •  #2agosto #commemorazioni #carmelobene #37anni

    Guarda “Carmelo Bene chiama Benigni – Lectura Dantis” su YouTube

    https://youtu.be/HEEmQFl5e_w
    bit.ly/2agosto017

    Archivio fotografico Paolo Ferrari

    Autobus 37

    Comune di Bologna Iperbole Rete Civica

    Trentasette anni dopo, il #bus n.37 domani torna in Stazione:  #Tper trasporterà lo storico autobus in Piazza Medaglie d’Oro in occasione della commemorazione della strage. In quel terribile #2agosto1980, il bus matricola 4030 della linea 37 fu il simbolo di una città che reagì, spontaneamente e senza nemmeno attendere un attimo, a una tragedia immane: ancora oggi è rimasto nell’immaginario collettivo della città, insieme al boato e alla nuvola di fumo, come l’emblema della strage di #Bologna. La memoria della strage resta sempre viva nell’azienda di trasporti pubblici bolognese, che versò essa stessa il proprio tributo di morte alla barbarie terroristica di quel giorno: il dirigente responsabile del Personale dell’allora Atc, il dottor Mario Sica, era in attesa al primo binario e rimase vittima dell’attentato. http://bit.ly/2agosto017 #2agosto Città metropolitana di Bologna

  •  “Presentazione del libro di Giancarlo Gaeta, Leggere Simone Weil”

    Presentazione del libro di Giancarlo GaetaLeggere Simone Weil (Quodlibet, 2018). Intervengono con l’autore Guglielmo Forni Rosa, Maria Concetta Sala e Matteo Marchesini. Guida la conversazione Bruna Gambarelli.

    Curatore di gran parte delle edizioni italiane degli scritti di Simone Weil a cominciare dall’edizione integrale dei “Quaderni”, Giancarlo Gaeta ha accompagnato il lavoro di traduzione con commenti puntuali che tendono a mostrare di volta in volta movimento e tensione interna di una riflessione filosofica, politica, religiosa che ha proceduto in discontinuità con tutto ciò che nel corso della modernità ha contribuito a una crisi epocale irreversibile. Riflessione che si è perciò spinta oltre i limiti dell’acquisito e del realistico, fin là dove avrebbero potuto aprirsi altri universi di senso, altre possibilità di coniugazioni culturali. Per questa via l’autore ha cercato di mettere se stesso nella posizione migliore per comprendere le molte facce di un pensiero eminentemente sperimentale che a noi si offre come pura interrogazione sul presente, costringendo a prendere atto che soltanto la coscienza delle contraddizioni del proprio tempo ne permette una lettura proficua.

    Il libro è vincitore del premio Francesco De Sanctis.

    https://youtu.be/1WAck9WmgjQ  

    “Noi siamo nell’irrealtà, nel sogno. Rinunciare alla nostra illusione di essere situati al centro, rinunciarvi non solo con l’intelligenza, ma anche con la parte immaginativa dell’anima, significa aprirvi gli occhi alla realtà, all’eternità,vedere la vera luce, sentire il vero silenzio”

  •  “Michel Foucault, l’uomo, il pensiero” Incrocio tra potere e sapere

    INCROCIO TRA POTERE E SAPERE

    https://youtu.be/t-gztKWfUwg

    https://youtu.be/LnPMmlFaCTo

    https://youtu.be/HlpjbaVlCV0

Patriota ( Ciao Nonno Sergio) Brigata Bolero


Brigata Bolero #25Aprile

(In foto)
Nonno Sergio Rocchi , con la Nonna Anna (Serra) a dx con la borsa, il giorno del matrimonio il 20 Novembre 1948 nel mezzo la sorella, di mia nonna, Luciana.

Ciao Nonno Sergio, oggi 06\08\2011 rivedo questo post che ti avevo dedicato a tua insaputa (4 Settembre 2009) e a tua insaputa, sono costretta a riprenderlo…e a dedicartelo nuovamente a tua insaputa; ciao Nonno.

La stella brilla in petto.

http://www.iperbole.bologna.it/iperbole/isrebo/pubblicazioni/approfondisci/gliantifascisti1.php
http://certosa.cineca.it/montesole/Blob.php?ID=7636

La Brigata Bolero

La 63a brigata Garibaldi fu costituita nella primavera-estate 1944 quando furono accorpati numerosi nuclei armati che operavano nella zona ad ovest di Bologna, in pianura e in montagna.
I nuclei più grossi erano quelli di Monte San Pietro guidato da Amleto Grazia “Marino” e Monaldo Calari “Enrico”. Comandante fu nominato Corrado Masetti “Bolero”.
La brigata nell’autunno contava oltre 230 uomini, molti dei quali disertori dell’esercito tedesco o ex prigionieri sovietici.
Ai primi d’ottobre la brigata fu attaccata da ingenti forze tedesche a Rasiglio (Sasso Marconi), perché occupava un’importante posizione strategica alle spalle della linea del fronte.
Lo scontro durò più giorni, con gravi perdite partigiane, sia in caduti sia in prigionieri, 13 dei quali furono trasferiti a Casalecchio di Reno e trucidati nei pressi del ponte della ferrovia.
Verso la fine d’ottobre, quando alla brigata giunse l’ordine di convergere su Bologna, per prendere parte a quella che si riteneva l’imminente insurrezione, fu deciso di inviare in città il distaccamento del Comando, forte di una ventina d’uomini, al comando di Masetti e Calari. Dopo essersi aperto la strada combattendo, il gruppo non poté attraversare il fiume Reno in piena e a Casteldebole fu attaccato e distrutto dalle SS tedesche.
Nell’inverno la brigata fu ricostituita con la nuova denominazione di 3a brigata Nino Nannetti. Renato Capelli “Leo” fu nominato comandante, Raffaele Vecchietti “Gianni” commissario politico e Adelfo Maccaferri “Brunello” e Bruno Corticelli vice comandanti. Dopo l’arresto di Capelli, in marzo il comando fu assunto da Beltrando Pancaldi “Ran”.
La brigata – che ai primi d’aprile assunse il nome di 63a brigata Bolero Garibaldi – era organizzata su sei battaglioni intestati a caduti: Nello Zini a Bazzano; Gastone Sozzi a Monteveglio; Angelo Artioli a Calderara di Reno; Umberto Armaroli a Sala Bolognese; Antonio Marzocchi ad Anzola Emilia, San Giovanni in Persiceto, Sant’Agata Bolognese e Crevalcore e Monaldo Calari a Monte San Pietro.
Era inquadrata nella divisione Bologna montagna “Lupo”.

La brigata ebbe 1.548 partigiani e 706 patrioti.
I caduti furono 242 e i feriti 69.

fonte: (Nazario Sauro Onofri)
Post originale
Questa sera, (4 Settembre 2009) durante una ricerca sul web sui cognomi del Bolognese, ho incrociato un nome tra i tanti, dal sito Iperbole di Bologna: mio nonno materno è stato un patriota!…Peccato che lui non ne sappia nulla; stessa data di nascita, stessa madre, stesso comune.
Sulle Brigate:
http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_Garibaldi
Rocchi Sergio, da Raffaele e Assunta Sandri; n. il 6/3/1928 a Sasso Marconi, m. a Bazzano il 06\08\2011
Nel 1943 residente a Monte S. Pietro. Fu attivo nella 63a brg Bolero Garibaldi. Riconosciuto patriota dal 5/9/44 alla Liberazione.
Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),
a cura di A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.
Rimorso per qualsiasi trapasso
Esente oramai da memorie e speranze,
illimitato, astratto, quasi futuro,
il morto non è un morto: è la morte.
Come il Dio dei mistici,
di cui debbono negarsi tutti i predicati,
il morto ubiquamente straniato
non è che la diaspora e l’assenza del mondo.
Lo defraudammo di tutto,
non gli serbammo né un colore né una sillaba:
qui è il patio di cui più non fruiscono i suoi occhi,
lì il marciapiede dove si appostava la sua speranza.
Perfino ciò che pensiamo
potrebbe starlo pensando anche lui;
ci siamo spartiti come dei ladri
lo stupefacente profluvio di notti e giornate.
da “Fervor de Buenos Aires”

Mi assento!…all’ombra del profumo del glicine…


Mi assento…ci sono persone che riescono a mentire anche quando dicono la verità…ci sono dolori che ti colpiscono anche quando sembrano gioie, ci sono malattie che ti uccidono anche quando vivi fino all’ultimo, ci sono amori che si negano perché non amano abbastanza loro stessi…io sono affranta..per questo…speranzosa!


” Da uno dei tuoi cortili aver guardato
le antiche stelle,
dalla panchina dell’ombra aver guardato
quelle luci disperse
che la mia ignoranza non ha imparato a nominare
nè a ordinare in costellazioni
Aver sentito il cerchio dell’acqua nella segreta cisterna,
l’odore del gelsomino e della madreselva,
il silenzio dell’uccello addormentato
l’arco dell’androne,
l’umidità.
Queste cose forse, sono la poesia.
– Jorge Luis Borges –

«Sono stata allevata in campagna, e ho 
creduto tanto a lungo alla realtà di 
certe visioni che io non ho sperimentato 
ma che ho visto sperimentare intorno a 
me che, ancora oggi, non saprei 
davvero precisare dove finisce la realtà 
e dove inizia l’allucinazione» 
(George Sand)


Supplica D’amore – Ragione e Sentimento



“…la Biblioteca perdurerà: illuminata, solitaria, infinita, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta.” J. L. Borges

Cari amati Dioscuri, io vi sono sempre stata fedele,

non mi avete mai tediato con inutili tormenti,

ogni battaglia sofferta ha restituito conquiste!

Ho bramato per la vostra unione, per il vostro equilibrio.

Sul vello del pensiero abbiamo vagato

per le derive; le nostre ali.

Dopo tempo immortale di dedizione, sono a supplicarvi

da vostra schiava devota quale sono sempre stata:

Ragione! Sentimento! vi prego…

trovate una terra che vi regali l’estasi senza attanagliarvi

alle sue radici, senza che vi si tarpino le ali della libertà

o la mia emicrania ci ucciderà…



…e allora, chi consolerà il pianto del cigno che ci ha procreato?

…e chi libererà Leda dalla tela di Moreau?

La Vita – Album di Famiglia – 1946




ANNO 1946

Fotografia originale formato 6cmx8cm
Renato, Maria e Graziano
Costo della vita nell’anno 1946
Stipendio di un operaio era circa di Lire 10.000, Costo del giornale Lire 4, Tazzina di Caffè Lire 20 (cominciate a notare il “valore” delle cose..ora il giornale costa quanto un caffè, oggi per mantenere questa proporzione il caffè costerebbe, rapportato ad € 1,10, cinque volte tanto ciò € 5,50)
A voi le considerazioni sul nostro quotidiano….
Pane Lire 45 (sì sì, avete compreso bene), Latte 30 Lire, un libro Lire 25 (come un caffè?..povera cultura odierna)Vino 75 Lire, Pasta Lire 120, Riso Lire 60
Polpa di Manzo Lire 400,  Zucchero Lire 720(!) [..ed ora pensate a quanto zucchero utilizziamo oggi..]
Un grammo di Oro Lire 818

1936,27 Lire per 1 €

LE DUE PRINCIPALI NOTIZIE DELL’ANNO:

IL 9 MAGGIO, IL RE D’ITALIA VITTORIO EMANUELE III DI SAVOIA
abdica a favore di UMBERTO II. In precedenza gli aveva concesso solo la luogotenenza. 
Il nuovo RE d’Italia regnerà solo 35 giorni.
IL 2 GIUGNO, ELEZIONI
si vota per il REFERENDUM. Il responso che arriva dalle urne è il seguente:
“REPUBBLICA” VOTI 12.717.923
“MONARCHIA” VOTI 10.719.284
Dichiarati non validi 1.509.735
Il pretendente al trono, Re Umberto II è infuriato e grida allo scandalo dei brogli (..e la nostra Italia è ancora quella…) fino all’ultimo non si rassegna. (..nulla è cambiato..)
Dal sito:
http://cronologia.leonardo.it/storia/a1946.htm

Piccole notizie di Costume e Società:
Nel 1946 viene commercializzata per la prima volta la Vespa, al costo di 68000 Lire

e viene inventato il bikini dal sarto francese Louis Réard a Parigi nel 1946 (introdotto ufficialmente il 5 luglio).
Nello stesso anno vinse il nobel per la letteratura Hermann Hesse.

Cartolina Postale Originale – Foto di Famiglia
Renato, Maria, Graziano
Formato cm 13,9×8,8
Grazie alla provenienza contadina (dalla seconda metà dell’800) e alla fortuna di essere contadini proprietari e non mezzadri
i miei godevano di “molto”, erano fortunati, rispetto ad altri…ma la vera fortuna è stata la mia, quella di aver respirato letteralmente il senso, il valore, la poesia delle cose, il fatto a mano, ad arte, l’unicità..di ogni cosa…
…nell’amore e nel conflitto…
Tutto è riconducibile alle origini, sempre; ognuno ha il suo punto di partenza.
La mia nonna, un tipo …avrò preso da lei?
Sulla condizione femminile:

La Grande Guerra – Foto di familia -Leonildo Rinaldi prigioniero di Guerra (1917-18)


Leonildo Rinaldi

Leonildo Rinaldi

13 Ottobre 1918

 

Leonildo scrive al fratello Attilio(mio bisnonno)

La Grande Guerra - Leonildo Rinaldi prigioniero di Guerra (1917-18)

12 Settembre 1918

La Grande Guerra - Leonildo Rinaldi prigioniero di Guerra (1917-18)

Rancio

21 Marzo del 1917
Al prigioniero Leonildo Rinaldi

Sul fronte Italiano e la Grande Guerra:
http://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_italiano_(prima_guerra_mondiale)

Sulla Battaglia di Caporetto:
http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Caporetto

Visti gli esiti dell’ultima offensiva italiana, austro-ungarici e tedeschi decisero di contrattaccare. Il 24 ottobre gli austro-ungarici e i tedeschi sfondarono il fronte dell’Isonzo a nord convergendo su Caporetto e accerchiarono la 2ª Armata italiana, in particolare il IV ed il XXVII Corpo d’armata, comandato dal generale Pietro Badoglio.

Da lì gli austriaci avanzarono per 150 km in direzione sud-ovest raggiungendo Udine in soli quattro giorni. La Disfatta di Caporetto provocò il crollo del fronte italiano sull’Isonzo con la conseguente ritirata delle armate schierate dall’Adriatico fino alla Valsugana, oltre alle perdite umane e di materiale; in due settimane andarono perduti 350.000 soldati fra morti, feriti, dispersi e prigionieri, ed altri 400.000 si sbandarono verso l’interno del paese [1]. La ritirata venne prima effettuata portando l’esercito lungo il Tagliamento, ed in seguito fino al Piave, l’11 novembre1917, quando tutto il Veneto (Venezia compresa) sembrava potesse andare perduto.

In seguito Cadorna, invitato a far parte della Conferenza interalleata a Versailles, venne sostituito, per volere del nuovo presidente del consiglio Vittorio Emanuele Orlando, dal generale Armando Diaz, l’8 novembre 1917, dopo che la ritirata si stabilizzò definitivamente sulla linea del Monte Grappa e del Piave.

Gli austro-ungarici e i tedeschi chiusero il 1917 con le offensive sul Piave, sull’Altipiano di Asiago e sul monte Grappa, la ritirata sul fronte delGrappa-Piave però consentì all’esercito italiano, ora in mano a Diaz, di concentrare le sue forze su di un fronte più breve e soprattutto, con un mutato atteggiamento tattico, più orgoglioso e determinato.
Gli austro-ungarici fermarono gli attacchi in attesa della primavera del 1918, preparando un’offensiva che li avrebbe dovuti portare a penetrare nella pianura veneta. La fine della guerra contro la Russia fece sì che la maggior parte dell’esercito impiegato sul fronte orientale potesse spostarsi a ovest.

L’offensiva austro-ungarica arrivò il 15 giugno: l’esercito dell’Impero attaccò con 66 divisioni nella cosiddetta battaglia del solstizio, che vide gli italiani, resistere all’assalto e infliggere al nemico pesantissime perdite. Gli austro-ungarici, per i quali la battaglia del solstizio era l’ultima possibilità per dare una svolta al conflitto e ribaltarne le sorti, persero le loro speranze [2], e con i popoli dell’impero asburgico sull’orlo della rivoluzione, l’Italia anticipò ad ottobre l’offensiva prevista per il 1919, impedendo la prosecuzione dell’offensiva.

 

Storia e Memoria di Bologna

 

Mio Nonno – Carta d’identità tedesca ( La seconda Guerra )


Carta d’Identità tedesca 1945 Mio Nonno
Cartolina Postale – Esercizi Ginnici – Mio Nonno

“Per di più lo sport è in generale uno dei “valori” che il fascismo colloca su un piedistallo di riguardo perché consente sviluppi propagandistici, oltreché nel senso nazionalistico, anche in direzione del militarismo, della polemica antiborghese (ma, tutta e solo moralistica, contro il “panciafichismo” della borghesia italiana giudaico-massonica-capitalistica, contro la sua pavidità, la sua inerzia, il suo temperamento, mai contro i reali assetti di potere e i conseguenti rapporti tra le classi), del mito della giovinezza eterna, dell’eugenetica, della razza, della modernizzazione che deve attraversare la società italiana riaffiorata dalle rovine del mondo liberale. La costruzione insomma dell’uomo nuovo, che il fascismo ha in mente, passa attraverso l’uso dello sport.”

http://it.encarta.msn.com/sidebar_221635128/Sport_e_propaganda_durante_il_fascismo.html

In centro a Bologna 1945 – Mio Nonno
Collezione Personale